D I S . A M B . I G U A N D O.
Maggio 2014, orario di ricevimento studenti , alla fine di una lezione di Semiotica dei consumi, un insegnamento durante il quale approfondisco, fra l’altro, il tema della rappresentazione del corpo umano in pubblicità e in televisione. Christian è alto, muscoloso, e ha una gran massa di capelli castani raccolti a coda di cavallo. Entra nel mio studio, si siede, appoggia entrambi gli avambracci, grossi e tatuati, sulla mia scrivania.
«Vede prof, ripensavo a quello che ha detto oggi a lezione sul corpo degli uomini .»
«Sì? E cosa pensavi?»
«Pensavo che ha ragione, prof. È una rappresentazione ideale, astratta. Come di plastica. Ma non c’è niente da fare, non si può fare diversamente.»
«La bellezza è quello, inutile farsi troppe illusioni: spalle grosse, addominali a tartaruga, gambe in un certo modo. D’altronde le palestre servono a quello. E vanno alla grande. Se lo faccia dire da uno che ci lavora…»
«Lavori in palestra?»
«Faccio il personal trainer diverse ore la settimana, un po’ per dare una mano ai miei, per pagarmi gli studi. Ma soprattutto perché mi piace.»
Trattiene a stento un sorriso compiaciuto.
«Però lei ha ragione in una cosa, prof. È una macchina infernale, sa? Più ne fai, di muscoli, più ne vuoi. Non ti basta mai, è molto difficile che uno riesca a fermarsi. Specie se sei un tipo ansioso …»
«Da matti, prof. Sono ansioso da matti. In tutto: esami, appuntamenti, scadenze. Ma pure con gli amici, sa? E anche con la mia ragazza purtroppo. Lei me lo dice sempre, che dovrei darmi una calmata, ma io non ci riesco, è più forte di me. E la palestra mi aiuta a scaricarmi. Fra l’altro lì dentro noto che non è un problema solo mio, ma c’è un sacco di gente messa così: ragazzi giovani, ma anche quarantenni, cinquantenni, siamo tutti stressati…»
«Hai ragione Christian, uomini e donne.»
«Mah. Più gli uomini secondo me.»
«Non credere. Anche le donne hanno i loro problemi.»
«Certo. Però vede, su noi uomini ci sono un casino di pressioni in più. Dobbiamo essere forti, vincenti. Dobbiamo dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, giorno e notte. Non a caso certe sostanze in palestra vanno alla grande…»
«Ma sì, lo sa anche lei: proteine, vitamine, steroidi, anabolizzanti vari. E pure il Viagra e il Cialis – ridacchia – persino quelli.»
«Certo. Sono vasodilatatori, perciò danno grande pump e resistenza cardiovascolare. E fra l’altro unisci l’utile al dilettevole: puoi dare il meglio di te in palestra e… un aiutino anche fuori non guasta.» Ridacchia.
«Capisco. Ma questo succede a una certa età, no?»
«Ma quale certa età, prof! In palestra li prendiamo un po’ tutti, anche a vent’anni. Lo so che in giro ci sono un sacco di pregiudizi su ‘sta roba, come se fosse una cosa che usano solo i vecchietti per aiutarsi quando non ce la fanno più. Invece li usiamo tutti, è una cosa normale e io non ci trovo niente di strano. Ognuno col suo corpo fa quello che vuole, no? E poi le pressioni sono sempre tante, gliel’ho detto. E secondo me sono destinate ad aumentare. Secondo me lei è troppo ottimista, prof. Inutile farsi troppe illusioni…»
Da quando nel 1998 nacque il Viagra , l’ Emilia-Romagna è stata spesso indicata, assieme alla Lombardia e alla Toscana , fra le regioni italiane con più alto consumo di farmaci contro l’impotenza maschile (non solo Viagra, ma anche Cialis e Levitra). Dal canto suo, Bologna, assieme a Rimini e Modena, è stata spesso fra le prime dieci città della classifica nazionale. Mentre molti ancora s’illudono che questi farmaci siano usati solo da uomini anziani con disfunzioni erettili, in realtà da diversi anni si parla di un uso crescente fra i più giovani . Di solito il significato di “giovane” varia a seconda dei commentatori e delle indagini: più spesso si parla di 30 e 40enni, ma ultimamente anche di 20enni.
Controllare quantitativamente la diffusione del Viagra fra i 20enni è più difficile che in altre fasce d’età, per un motivo semplice. In farmacia questi prodotti costano troppo per un ragazzo. Su internet , invece, i prezzi sono molto più bassi. È chiaro allora che un 20enne, magari studente e comunque con scarsa disponibilità economica, tende ad acquistare questi farmaci a un prezzo inferiore su internet, che è meno controllabile della vendita in farmacia. Anche per questo, dunque, un 20enne sarà poco disponibile a rispondere in modo sincero alla domanda «usi il Viagra?». È più facile che finga di parlare per sentito dire, e cioè di amici e conoscenti che lo fanno, mentre lui no. Il che rende difficile anche l’indagine qualitativa, oltre che quantitativa. Eppure, facendo una ricerca con Google, si trovano decine e decine di forum, blog, siti in cui, uomini di tutte le età, anche giovanissimi, coperti dall’anonimato dicono di usare abitualmente questi prodotti, discutendo con perizia pregi e difetti di Viagra, Cialis e Levitra. Basta tendere l’orecchio in una palestra qualsiasi per ascoltare conversazioni maschili che associano il Viagra agli anabolizzanti. E basta tendere l’orecchio in università , come abbiamo appena visto.
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Sbaglio o ultimamente ha più studenti in crisi del solito?
Leggendo ho provato un misto di tristezza e paura. Tristezza per le tante vittime di questi tipi di “modelli”, ma soprattutto paura di dover cedere – anche solo parzialmente – a queste logiche.
non metto in dubbio che esistano situazioni come quelle qui descritte, ma questo ritratto dei ventenni come tutti imbottiti di viagra, che pensano solo a scopare quante più ragazze possibile e disprezzano l’amore (mi riferisco anche al post precedente) continua a sembrarmi caricaturale e non esaustiva di quella che è la realtà., e non mi pare neanche che tutti i frequentatori delle palestre siano ansiosi drogati di viagra ossessionati (anche se ripeto non dubito che esistano anche tali soggetti).
quanto alla bellezza (nella fattispecie maschile) bisogna accettare il atto che in linea di massima un corpo atletico sia considerato più bello e attraente di un fisico alla danny de vito o di un magrolino tendenzialmente flaccido (come il sottoscritto) questo non significa che chi non ha un fisico atletico vada offeso o non possa risultare attraente per qualcuno. Del resto nella vita capita di essere attratti/e da chi è “bellissimo/a” come da chi non lo è ma in ogni caso lo è per noi.
Sul fatto che col suo corpo uno/a ci fa quel che vuole (palestra o non palestra), ovviamente sono d’accordo.
Aldievel, se non vuoi fare palestra non la fai (basta che poi non diventi come i vittimisti che dicono “le ragazze escono solo coi palestrati e mi snobbano a me che sono tanto buono e sensibbole! Buuu, cattive!”)..molto semplice. Io non la faccio, ho provato diversi anni fa per tonificarmi un po’ ma poi ha vinto la mia pigrizia ma non penso che chi va in palestra sia per forza schiavo di chissà quali logiche perverse.
Il dialogo mi ha messo in uno stato di malessere.
Non è colpa del ragazzo, in fondo, ma dello stadio attuale della civiltà, “la civiltà delle prestazioni”. E quest’ansia finisce per invadere tutto, dal lavoro al sesso, e persino alla palestra, che dovrebbe essere un luogo di “ricreazione benefica”. C’è da meditare.
Spesso si parla del “cervello del mercato” ..cosa sara?
Solo a leggere la lista degli effetti collaterali di queste medicine, c’e’ da farsi scappare la voglia (proprio!). E comunque fossi un ventenne o un trentenne con problemi da prestazione, mi preoccuperei di più del fatto che la disfunzione erettile e’ uno dei primi sintomi di arteriosclerosi e di problemi cardiocircolatori, visto che l’arteria peniamo e’ più “sottile” delle arterie legate al cuore, che di dimostrare qualcosa alla mia ragazza.
arteria del pene… mannaggia allo spell check automatic…
È vero che le pressioni sociali sono molto forti, a volte, ma la capacità di ribellarsi a qualcuna di queste, almeno ogni tanto, è sparita del tutto? O non c’è mai stata? Perché se fosse così, saremmo tutti vittime delle scelte altrui.
Se a 20 anni uno ha una disfunzione erettile il dottore più probabile di cui ha bisogno è uno psicoterapeuta. Immagino sia così anche molto dopo i 20.
Riprendo il tono del commento di Aldival osservando che questo tipo di indagini su un mondo squallido e, malsano, dove l’apparenza è tutto, trascura giovani diversi, che non vanno in palestra ma per esempio in montagna o, se al mare, a nuotare sul serio, che vanno in bici anche campestre, che remano o che semplicemente camminano senza bisogno di un tapis roulant sotto i piedi.
quindi vediamo il giovane “bravo” va in montagna, quello malsano in palestra..e se uno va sia in montagna sia in palestra o in nessuno di questi posti?
montagna: 1 punto (bravo)
palestra: -1 punti (cattivo)
montagna e palestra: 0 punti (neutro)
né montagna né palestra: 0 punti (neutro)
cmq vista la piega del racconto ci poteva stare anche il finale hot, con o senza additivo.
Ho fatto leggere questo articolo ad un mio caro amico, questa mattina. Lo conosco da sei-sette anni, e da metà del tempo lui va regolarmente sia in piscina che in palestra. L’ho osservato mentre leggeva, il volto chino sullo schermo dell’iphone.
L’ho visto cambiare colore.
Mentre leggeva, è impallidito. Quando ha finito e mi ha guardato, è arrossito.
Gli ho chiesto cosa ne pensava. E fra borbottii e frasi interrotte, mi ha detto che sì, ne ha viste, di sostanze che girano, e sì, anche lui ha avuto la tentazione di prenderne.
Perché, e cito testualmente, “sennò non ce la fai a stare dietro agli altri”.
Ho resistito alla tentazione di dargli un preoccupato schiaffo di sentor fraterno, e gli ho detto che l’unica cosa a cui deve stare dietro è la sua salute. E che venga a prendere una pasta al cioccolato con me, quando gli serve la carica.
Ansia da prestazione, ovvero: il Viagra a vent – anni, D I S


